I capillari rotti del naso sono un fenomeno che purtroppo può verificarsi spesso e sono la causa di una malattia chiamata couperose. Questa malattia provoca arrossamento nella zona nasale e una dilatazione dei capillari sanguigni che di conseguenza possono rompersi. La couperose non va sottovalutata, perché se trascurata può sfociare in acne rosacea.
Se anche l’acne rosacea non è curata bene o viene diagnosticata in una stadio ormai avanzato, il paziente può andare incontro al rinofima: una malattia che interessa soprattutto la cute del naso, rendendola spessa, grossa ed arrossata. In questo caso è possibile vedere un cambiamento di forma del naso, che può apparire bulboso con una colorazione tra il rosso e il viola. Conosciuta anche con il nome di malattia del naso a patata, uno dei tanti forme di naso esistenti.
I capillari rotti del naso sono un disturbo che riguarda soprattutto le donne sopra i 30 anni di età. Anche gli uomini però non sono immuni alla rottura dei capillari e anche l’incidenza tra gli uomini sta aumentando. Inoltre questo disturbo colpisce maggiormente le persone che hanno una pelle delicata, sottile e sensibile.
Capillari rotti del naso: cosa sapere
I primi sintomi da non sottovalutare per capire se si soffre di capillari rotti sul naso sono:
- Rossore generalizzato al volto
- Ispessimento della palle del naso
- Capillari maggiormente visibili
Purtroppo i capillari rotti del naso sono solitamente soggetti a peggioramento che può dipendere da diversi fattori come:
- Temperature alte o basse
- Stress
- Vento
- Abuso di alcolici e di tabacco
- Utilizzo smisurato di cosmetici
- Grandi sforzi fisici
Inoltre sono maggiormente colpite da questa patologia, le persone che hanno familiarità di rosaccea e chi possiede capelli e occhi chiari. La malattia come menzionato prima è una malattia che colpisce maggiormente la punta del naso e le ali nasali. Questo fa si che, tra le varie forme del naso, quella più colpita risulta il naso a patata.
Per capire meglio il perché questo fenomeno colpisce una forma del naso piuttosto che l’altra è bene spiegare le caratteristiche di alcune delle forme del naso.
Forme del naso maggiormente colpite da capillari rotti
Come anticipato il naso a patata è più soggetto alla rottura dei capillari questo perché presenta una punta dalla forma tonda e allargata e narici voluminose. La cartilagine del naso a patata è spessa e questo può provocare di conseguenza un ispessimento del tessuto cutaneo intorno alla punta del naso.
Esistono però altre forme del naso simili a quello a patata che possono presentare la sintomatologia della rottura dei capillari nasali come ad esempio il naso orientale o il il naso grande. Il naso orientale è molto simile al naso a patata ed è riscontrato soprattutto nelle popolazioni asiatiche. E’ caratterizzato anch’esso da una punta molto larga e da pelle molto spessa. Il naso grande invece è una combinazione di un naso che presenta una punta grande e un dorso largo.
Sulle tipologie di naso che manifestano capillari rotti, si può intervenire chirurgicamente per modificare la struttura del naso permettendo al paziente di risolvere sia il problema estetico sia quello funzionale che queste tipologie di naso provocano. Per intervenire il chirurgo dovrà procedere con la frattura delle ossa nasali. Queste fratture saranno controllare e mirate, da non confondere con le fratture dovute a traumi.
Sintomi del naso rotto
Quando si va incontro ad una frattura delle ossa nasali per colpa di un trauma, solitamente si frattura il setto nasale. Anche in questo caso ci sarà una rottura di massa dei capillari del naso. I maggiori sintomi che si riscontrano con un naso rotto sono:
- Dolore
- Gonfiore
- Ecchimosi sotto gli occhi
- Epistassi
Quando si è in presenza di tutti questi sintomi contemporaneamente dopo aver subito un trauma al volto quasi sicuramente si è di fronte alla frattura del setto nasale. In entrambi i casi, sia che siamo in presenza di una frattura del setto nasale sia che siamo in presenza di capillari del naso rotti, l’unico rimedio per contrastare il problema è sottoporsi ad un intervento di rinoplastica ricostruttiva.
Rinoplastica per capillari rotti del naso
La rinoplastica si è rivelata un’ottima alleata per contrastare il problema dei capillari rotti del naso, questo perché va modificare le forme del naso che solitamente provocano questo fastidioso problema.
La rinoplastica per i capillari rotti del naso in questi casi viene svolta con una tecnica aperta cosicché il chirurgo riesca a scoprire il dorso del naso per poi procedere con la frattura delle ossa nasali per il rimodellamento del naso. La frattura delle ossa nasali è fondamentale in questo processo perché servono per modificare la struttura cartilaginea dell’intero naso, rendendolo più armonioso e proporzionato al viso. Per giunta, in questo caso, il chirurgo eliminerà gran parte della pelle in eccesso dal naso così da poter ricostruire il tessuto circostante.
La rinoplastica è un intervento che non provoca al paziente nessun dolore, anche in presenza di frattura del setto nasale. Viene svolta di norma in anestesia locale, ma in questo caso i chirurghi preferiscono operare in anestesia generale così da essere il più precisi possibili. L’intervento dura all’incirca un’ ora ed è spesso svolta in day-hospital.
Post rinoplastica
La rinoplastica per i capillari rotti del naso è un intervento con un post operatorio molto veloce. Il paziente potrà infatti riprendere la sua quotidianità nel giro di pochi giorni. Dovrà comunque rispettare alcune istruzioni prescritte dal chirurgo per tutto il mese post rinoplastica.
E’ di fondamentale importanza non subire alcun tipo di trauma al naso per almeno un mese successivo alla rinoplastica per non compromettere la riuscita dell’intervento. Inoltre è consigliato sospendere l’uso di medicinali con principi attivi che fluidificano il sangue come l‘acido acetilsalicilico. Questo permette una più veloce guarigione e scongiura ogni tipo di complicazione durante la rinoplastica.
Anche l’assunzione di alcol e il fumo di sigaretta sono fortemente vietati. L’alcol, come l’acido acetilsalicilico, fluidifica il sangue, mentre il fumo di sigaretta aumenta la pressione arteriosa e ostacola la circolazione del sangue. E’ quindi meglio evitare questa rischiosa combo, soprattutto quando ci si è appena sottoposti ad un intervento chirurgico.
Gli effetti della rinoplastica potranno vedersi già dal primo mese, ma bisogna aspettare almeno un anno prima di avere il risultato definitivo. Nelle prime settimane il naso appare gonfio e rosso con possibilità di ecchimosi sotto gli occhi. Solitamente il tutto scompare entro due settimane, ma se i fastidi dovessero continuare è consigliato chiamare il chirurgo.
Per ulteriori informazioni riguardanti la rinoplastica è possibile guardare il video qui sotto.
Domande frequenti capillari rotti naso
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