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La falloplastica è un’operazione di chirurgia plastica che mira a modificare, ricostruire o migliorare l’aspetto del pene. Si tratta di un’operazione complessa e che richiede grande precisione e attenzione da parte del chirurgo, ma che può portare risultati soddisfacenti. 

Esistono diversi tipi di falloplastica, dall’allungamento del pene, alla scultura, fino all’ingrossamento della circonferenza.  

Vediamo quali sono le opzioni di falloplastica, come funziona l’intervento, e quali sono rischi e controindicazioni.  

Cos’è la falloplastica 

La falloplastica è un intervento di chirurgia plastica, con l’obiettivo primario di modificare il fallo maschile. Anche se la maggior parte delle operazioni include l’allungamento, ci sono varie tipologie di operazione per diverse esigenze.  

La chirurgia plastica si è sviluppata molto negli anni, permettendo di ottenere diversi risultati nelle operazioni di modifica e ricostruzione dei genitali maschili. Dai primi tentativi di operazione al pene degli anni Trenta fino ad oggi, la falloplastica viene tutt’ora utilizzata per molteplici scopi. Viene considerata un’operazione complessa ma sicura, decisamente più efficace rispetto ai decenni passati. 

A cosa serve la falloplastica 

Lo scopo della falloplastica è quella di ottenere un pene che sia esteticamente piacevole, con forme simmetriche e proporzionate, e dalle giuste dimensioni. Inoltre, l’operazione deve anche assicurare una corretta funzionalità del pene, che permetta di urinare, di mantenere la sensibilità e la capacità di erezione (o una capacità simile all’erezione nel caso di costruzione di un neopene).  

Ci sono diverse tipologie di falloplastica, tra cui queste sono le principali: 

  • Falloplastica di allungamento, che mira ad allungare il pene. 
  • Falloplastica di ingrossamento, detta anche lipopenostruttura, che mira a ingrandire il pene. Viene utilizzato il grasso prelevato dal paziente stesso, che andrà a ispessire la larghezza del fallo.  
  • Lifting dello scroto, che mira a migliorare l’aspetto dello scroto, in particolare in casi di rilassatezza scrotale.  
  • Liposcultura sovrapubica, che ha lo scopo di appiattire la zona sovrapubica, rimuovendo il grasso in eccesso, raggiungendo un effetto ottico di un pene più lungo. È adatto a chi presenta accumuli di grasso eccessivo o è sovrappeso. 

Come funziona la falloplastica 

Considerato come la falloplastica sia un’operazione complessa e che richiede un’attenta preparazione, è naturale che prima sia preceduta da un’attenta analisi da parte del chirurgo. Una prima visita specialistica precede qualsiasi tipo di intervento chirurgico, per verificare lo stato di salute del paziente e quali sono le sue problematiche specifiche. 

Una serie di analisi della storia clinica (come malattie, allergie, farmaci assunti, e così via) e di esami diagnostici (come analisi del sangue, analisi delle urine, ECG, ecc.) sono fondamentali per il medico. Allo stesso tempo, il medico dovrà verificare quali sono le esigenze specifiche del paziente, per identificare quale tecnica di falloplastica sia più adatta alle sue esigenze. 

Se l’operazione risulta fattibile, la procedura viene seguita in diverse fasi: 

  • Fase preliminare e pre-operatoria 
  • Fase dell’operazione vera e propria 
  • Post-operatorio e fase di guarigione 

Nella fase preparatoria è necessario seguire una serie di indicazioni per garantire la buona riuscita dell’operazione. Tra queste, viene richiesto di smettere di fumare, poiché il fumo aumenta il rischio di infezioni e di emorragia.
Allo stesso tempo, viene richiesto di interrompere l’assunzione di alcuni tipi di farmaci che impediscono la coagulazione del sangue, come l’aspirina. 

Il giorno della procedura, il paziente deve presentarsi in clinica a digiuno da almeno 8 ore, e idealmente avere un accompagnatore per il post-operatorio, dal momento che l’intervento potrebbe limitare la capacità di muoversi o di guidare. 

La fase dell’operazione vera e propria può avere diverse modalità e si possono impiegare tecniche diverse per la falloplastica.
In genere, viene prelevato un lembo di pelle in una zona del corpo del paziente (di solito dove il prelievo non è visibile ed è coperto dai vestiti). Questa pelle viene usata per modificare, allungare o ispessire il pene.
Il lembo di pelle viene estratto assieme ai suoi vasi sanguigni e ai suoi nervi, per poterli poi reintegrare nella struttura del fallo. Questo permette di mantenere integra la circolazione sanguigna e la sensibilità.  

Prelevare la pelle dal paziente garantisce un minore rischio di rigetto, e permette anche di prelevare la giusta quantità di tessuti a seconda del tipo di modifica necessaria. Per allungare o ispessire un pene già presente è necessario meno tessuto, mentre la quantità aumenta decisamente se è prevista la costruzione di un neopene.  

A tal proposito, la creazione di un pene ex novo in un paziente di sesso femminile risulta ben più complesso di una falloplastica tradizionale. La complessità è data dalla procedura di cambio di sesso; essa prevede prima la rimozione dei genitali interni ed esterni femminili (utero, ovaie, labbra vaginali, ecc.).
Dopodiché, sarà necessario agire sull’uretra; in alcuni casi, verrà effettuato un allungamento della struttura uretrale (uretroplastica), ma non è obbligatoria. Infine, si dovranno formare il corpo del pene e dello scroto, che può contenere delle protesi testicolari. Fondamentale a questo punto è rielaborare il sistema nervoso di tutta l’area, in modo tale che la zona sia dotata di sensibilità nervosa.
Nella maggior parte dei casi in cui viene ricostruito un pene ex novo, può essere necessaria anche una struttura simile a una pompetta detta “protesi peniena” per permettere l’erezione.
Siccome si tratta di un’operazione particolarmente complessa, talvolta la falloplastica per cambio di sesso viene suddivisa in più operazioni, in modo da dare al corpo il tempo di guarire. 

Esistono diverse tipologie di tecniche chirurgiche per la falloplastica, tra cui le principali sono: 

  • Falloplastica con lembo radiale dell’avambraccio. Il lembo di pelle viene prelevato dall’avambraccio, preferita perché permette maggiore sensibilità; 
  • Falloplastica con lembo latero-anteriore della coscia. Il lembo di pelle viene prelevato dalla coscia, ma ad oggi non viene utilizzata molto, perché causa minore sensibilità; 
  • Falloplastica con lembo addominale. Particolarmente usata nelle operazioni di cambio di sesso, senza uretroplastica; 
  • Falloplastica con lembo muscolocutaneo di latissimus dorsi. Questa tecnica è utilizzata quando è necessario inserire anche una protesi peniena. 

Chi è il paziente ideale 

Ci sono diverse tipologie di paziente che si possono rivolgere ad un chirurgo plastico per una falloplastica. In genere, si dividono in due categorie principali: pazienti di sesso maschile che presentano problematiche ai genitali, e pazienti di sesso femminile che vogliono cambiare sesso. 

Nel caso degli uomini, ci possono essere diverse problematiche che possono essere migliorate o risolte con la falloplastica: 

  • Micropene (viene considerato tale quando presenta una lunghezza minore di 7 cm in erezione) 
  • Traumi o incidenti ai genitali 
  • Difetti congeniti come ipospadia ed epispadia 
  • Tumore  

Dopo l’operazione 

La falloplastica è un’operazione che necessita il ricovero in ospedale o in clinica, di solito di pochi giorni. Nel caso di operazioni semplici è sufficiente un ricovero di 24 ore, in altri casi invece si può allungare fino a 3 giorni. Durante il ricovero il medico potrebbe applicare un catetere al paziente, che verrà in ogni caso monitorato. 

Il periodo di guarigione può essere medio lungo, con una durata che va da un minimo di 4 settimane fino a 8 settimane, sempre a seconda di quanto importante è stato l’intervento. Il paziente potrebbe sperimentare alcuni sintomi dopo l’operazione, tra cui: 

  • Gonfiore 
  • Dolore nella zona genitale 
  • Ematomi  
  • Bruciore 
  • Sangue nelle urine 
  • Sensibilità nervosa minore o del tutto assente 
  • Nausea  

Per questo motivo il medico fornisce sempre al paziente una serie di indicazioni da rispettare per promuovere la guarigione ed evitare che si formino complicazioni. In genere le principali indicazioni sono: 

  • Mantenere la zona pulita e rispettare le indicazioni di igiene e pulizia per evitare che si formino infezioni;  
  • Non premere o irritare la zona operata; 
  • Evitare di farsi la doccia, invece seguire le indicazioni del medico per il lavaggio della zona operata;  
  • Non utilizzare il ghiaccio; 
  • Nel caso si indossi il catetere, è necessario svuotare la sacca periodicamente (almeno 3 volte al giorno) e non tirare il catetere. 

Rispettando le indicazioni e facendo attenzione a tenere pulita e curata la zona operata, il paziente può guarire in tutta tranquillità. 

Rischi e controindicazioni 

Se un tempo la falloplastica presentava diversi rischi, con lo sviluppo delle nuove tecniche di chirurgia plastica è possibile ridurre o eliminare molti di questi rischi. Ma come abbiamo visto, si tratta comunque di un’operazione delicata. Per questo motivo, è bene essere consapevoli di quali sono i rischi e le controindicazioni della falloplastica. 

Come ogni operazione chirurgica, ci sono sempre alcuni rischi associati: i più comuni sono infezioni, emorragie, reazioni allergiche all’anestesia, formazione di coaguli nel sangue e trombosi venosa profonda.
Per quanto riguarda, invece, i rischi specifici legati alla falloplastica è necessario sottolineare che i pazienti di sesso femminile che si sottopongono a cambio di sesso sono i pazienti che presentano rischi più alti, a causa della complessità dell’intervento. I rischi specifici di questo tipo di operazione sono: 

  • Necrosi del lembo di pelle trapiantato; 
  • Assenza totale di sensibilità nervosa; 
  • Fistola uretrale o stenosi uretrale; 
  • Danni nella zona genitale, come la vescica o il retto. 

 

Domande Frequenti sulla falloplastica: 

Cos'è la falloplastica?

Si tratta di un intervento di chirurgia plastica che ha lo scopo di allungare o ispessire il pene, o anche di creare un pene ex novo nelle operazioni di cambio di sesso.

Come funziona la falloplastica?

Nella falloplastica viene prelevato un lembo di pelle dal corpo del paziente, che viene poi trapiantato per allungare, ispessire o creare un pene.

Come funziona l'erezione dopo la falloplastica?

La falloplastica, se eseguita correttamente, non impedisce né complica l'erezione. Il paziente sarà in grado di sperimentare un'erezione normale.

Quali sono le complicanze della falloplastica?

Tra i rischi più comuni ci sono emorragie, infezioni, trombosi venosa profonda e reazioni allergiche all'anestesia. Altre problematiche meno comuni sono necrosi dei tessuti o perdita di sensibilità.

Quanto costa la falloplastica FTM?

Il costo della falloplastica per cambio di sesso può avere costi vari. In Italia, il costo può andare da 20.000€ fino a 40.000€.

La falloplastica è pericolosa?

La falloplastica è un'operazione chirurgica piuttosto complessa. Non è considerata pericolosa, ma è necessario affidarsi ad un medico esperto, in particolare nei casi di creazione di pene ex novo.

La falloplastica funziona?

Sì, è possibile modificare il pene con la falloplastica, renderlo più lungo o aumentarne la circonferenza.
2023-11-23T13:07:54+00:00