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La vaginoplastica è un intervento che mira a ricostruire o rimodellare la vagina, e, in alcuni casi, a creare una neo-vagina per coloro che si sottopongono a cambio di sesso. Si tratta di un’operazione delicata quanto importante, che ha funzioni sia estetiche che mediche e funzionali.  

Traumi o avvenimenti nella vita femminile come il parto possono provocare danni alla vagina tali da influenzare negativamente la vita quotidiana. Per questo motivo la vaginoplastica si pone come soluzione per correggere difetti, migliorare la funzione vaginale o addirittura rimediare a interventi chirurgici già avvenuti in passato. 

Scopriamo cos’è la vaginoplastica, come si svolge, quali sono i rischi e i benefici che può apportare. 

Che cos’è la vaginoplastica 

La vaginoplastica è un intervento chirurgico che agisce sulla zona vaginale. Gli obiettivi della vaginoplastica possono essere multipli, tra cui: 

  • Miglioramento estetico 
  • Ripristino della corretta anatomia vaginale 
  • Miglioramento della funzionalità vaginale 

Ci sono due categorie principali di vaginoplastica, a seconda dello scopo dell’intervento. La prima agisce su pazienti di sesso femminile, la seconda agisce su pazienti transgender che hanno intrapreso un percorso di cambio di sesso. 

Nel caso di pazienti di sesso femminile, sono molte le cause che creano il bisogno di sottoporsi a vaginoplastica. Queste cause possono portare diversi disagi nella vita di una donna, sia a livello di salute (con disturbi fisici, patologie, dolore e infiammazione) che a livello psicologico (disagio, imbarazzo, difficoltà nel rapporto con il partner). Tra le più comuni ci sono: 

  • Gravidanza e parto 
  • Invecchiamento 
  • Danni creati da altri interventi chirurgici, sia nella zona vaginale che nella regione pubica o perineale 

Quando si tratta, invece, di pazienti transgender, si parla di creazione di una neo-vagina. Questo intervento è dedicato a coloro che vorrebbero adattare il proprio corpo alla propria identità di genere. In questo caso, i genitali maschili vengono asportati per fare spazio alla creazione di genitali femminili. 

A chi è rivolta 

Chi si rivolge al chirurgo per una vaginoplastica può presentare diversi problemi dal punto di vista di salute della vagina. Ci possono essere molti sintomi che rendono la funzionalità vaginale alterata o danneggiata, tra cui i principali sono: 

  • Prolasso della vagina o della vescica; 
  • Allargamento dell’introito vaginale; 
  • Tessuti vaginali lassi o allentati; 
  • Disfunzioni sessuali (per esempio, dispareunia o dolore durante i rapporti sessuali che non ha cause conosciute); 
  • Atrofia vaginale; 
  • Ipertrofia o ipotrofia delle grandi labbra. 

Questi sintomi possono avere diverse origini. Le più comuni sono ovviamente gravidanza e parto, ma non solo. Ci possono essere altre cause come traumi fisici, infezioni o il semplice invecchiamento dei tessuti. In altri casi, è la menopausa o altre alterazioni ormonali nelle pazienti più giovani che causano problemi alla funzionalità vaginale.  

Quando parliamo invece di vaginoplastica per la creazione di una neo-vagina, le cause sono diverse. Si tratta di un percorso di riattribuzione di sesso negli individui transgender, che soffrono di disforia di genere. Il processo non si occupa solamente della creazione della neo-vagina, bensì di un lungo percorso medico e legale, che include anche un iter di accompagnamento al cambio di sesso e genere medico e psicologico, e dove viene anche utilizzata una terapia ormonale.  

rappresentazione di apparato riproduttivo femminile

Come si svolge la vaginoplastica 

L’intervento di vaginoplastica si svolge in diverse fasi: 

  1. Prima visita preliminare 
  2. Esami pre-operazione 
  3. Preparazione pre-operatoria 
  4. Intervento di vaginoplastica 
  5. Fase post-operatoria e di guarigione 

La prima fase è ovviamente data dalla visita dal medico. È fondamentale, perché permette al medico di verificare lo stato di salute della paziente e l’idoneità all’intervento. In questa fase, il medico verificherà la presenza di eventuali patologie, allergie o malattie presenti. Successivamente, sarà necessario effettuare una serie di esami, come esami del sangue e delle urine, ECG, e così via per verificare ulteriormente il buono stato di salute. La paziente dovrà inoltre informare il medico in caso di assunzione di qualsiasi farmaco. 

Nel caso la paziente risulti idonea all’operazione, si potrà fissare l’appuntamento e procedere alla preparazione pre-operatoria.
In questa fase, il medico fornirà delle istruzioni da seguire prima di effettuare l’intervento chirurgico. Tra le principali ci sono: 

  • Interrompere l’assunzione di alcuni medicinali qualche giorno prima dell’operazione. In particolare, parliamo di medicine che interferiscono con la coagulazione del sangue, come per esempio l’aspirina. 
  • Smettere di fumare, idealmente almeno 2 settimane prima dell’operazione. Il fumo di sigaretta, oltre a danneggiare la salute in genere, aumenta il rischio di infezioni e di emorragia. 
  • Essere a digiuno completo da almeno 8 ore prima dell’operazione (in genere, significa saltare la colazione se l’intervento viene fatto di mattina).  
  • Non è obbligatorio, ma viene fortemente consigliato, l’aiuto di un familiare o di un amico che possa assistere la paziente dopo l’operazione, in particolare per il ritorno a casa. 

Seguite queste istruzioni, si potrà procedere all’intervento di vaginoplastica. L’operazione viene effettuata in anestesia, che può essere sia locale che generale. La scelta tra i due tipi di anestesia viene fatta dal medico, e dipende da molti fattori, tra cui sicuramente la durata e la complessità dell’operazione.
Nel caso di anestesia locale, la paziente rimarrà cosciente durante tutta l’operazione, ma non proverà alcun tipo di dolore. Nel caso di anestesia generale, la paziente verrà “addormentata” all’inizio dell’operazione e rimarrà tale fino alla fine dell’intervento.  

Esistono varie metodologie di vaginoplastica, e ogni medico chirurgo potrebbe utilizzarne una diversa. Ciò dipende dal tipo di intervento necessario, e dalle competenze del medico stesso. Alcune tecniche, come quella ricostruttiva, sono più adatte a tessuti che hanno subito rimozioni di tumori o ascessi, mentre una vaginoplastica a palloncino è più adatta alla creazione di una neovagina.
In genere, comunque, la vaginoplastica dura circa 1-2 ore a seconda di quanto è complesso l’intervento, e si può anche abbinare ad altre operazioni, come la labioplastica.  

Guarigione e post-operatorio 

La vaginoplastica è un’operazione piuttosto delicata, perciò è necessario il ricovero in ospedale o in clinica privata. Anche il ricovero dipende molto dalla durata e dalla complessità dell’operazione. Interventi più semplici richiedono un ricovero di qualche ora, mentre quelli più complessi possono allungare il ricovero a qualche giorno.  

Nel caso, poi, di anestesia generale, il ricovero di almeno 1 giorno è obbligatorio. Il motivo deriva dal fatto che la paziente deve avere il tempo necessario per recuperare le forze dopo l’anestesia, e sono inoltre necessari controlli aggiuntivi da parte dello staff medico. 

Nella fase post-operatoria, la paziente potrebbe accusare diversi sintomi molto comuni, tra cui: 

  • Dolore a livello vaginale, causato dall’operazione. Si tratta di un sintomo normale, che scompare da solo entro pochi giorni, e che si può facilmente gestire con l’assunzione di antidolorifici come paracetamolo e ibuprofene. 
  • Confusione, mal di testa e stanchezza, causate dall’anestesia. Questi sintomi sono più accentuati in caso di anestesia generale. 
  • Gonfiore nella zona operata, anche con la comparsa di ematomi. Anche questi sintomi sono normali, e scompaiono nel giro di poco tempo dopo l’operazione. 

La guarigione totale dalla vaginoplastica può avvenire dopo circa 3 mesi dall’intervento. È necessario dare al corpo il tempo di guarire per ripristinare del tutto le funzionalità, la sensibilità e l’aspetto della vagina. In alcuni casi in cui l’operazione è più complicata, ci potrebbe volere un periodo più lungo.  

Nella fase di guarigione, il medico fornirà ulteriori istruzioni per favorire la guarigione completa della zona operata. Tra queste, una delle più importanti è astenersi dall’attività sessuale, per almeno 4-6 settimane dopo l’intervento. In alcuni casi il periodo può essere prolungato ulteriormente, a seconda del livello di guarigione della zona operata.
L’astensione è fondamentale per permettere al corpo di guarire dalle ferite. 

Rischi e complicazioni 

Sebbene la vaginoplastica sia considerata molto sicura, ci può essere l’insorgenza di alcune complicazioni, nonché dei rischi associati a questo tipo di intervento.  

Tra i rischi più comuni della vaginoplastica ci sono: 

  • Emorragia; 
  • Infezioni; 
  • Reazione allergica causata dall’anestesia; 
  • Formazione di coaguli sanguigni; 
  • Trombosi venosa profonda; 
  • Formazione di cicatrici visibili; 
  • Incontinenza urinaria; 
  • Prolasso vaginale; 
  • Danni ai nervi vaginali, che possono causare una ridotta sensibilità; 
  • Fistola retto-vaginale; 
  • Tumefazione o necrosi della clitoride. 

Affidarsi ad un bravo medico chirurgo con ampia esperienza negli interventi di ricostruzione dei genitali è il primo passo per evitare i rischi associati alla vaginoplastica. È consigliato sempre di informarsi sulla validità e affidabilità della clinica o dell’ospedale in cui ci si vuole operare, per garantire che gli standard medici e di igiene siano sempre rispettati. 

Quanto costa un intervento di vaginoplastica 

Il costo della vaginoplastica può variare a seconda della clinica in cui viene effettuato, e della complessità dell’intervento. Inoltre, il costo può aumentare se l’operazione viene associata ad altri interventi, come per esempio la labioplastica. 

In genere, in Italia il costo va da un minimo di 6.000€ fino a 10.000€. In altri paesi che offrono turismo medico per pazienti italiani come la Turchia, i costi possono variare dai 2.000€ ai 4.000€. 

 

Domande Frequenti sulla vaginoplastica: 

Come viene fatta l'operazione da uomo a donna?

L’operazione di cambio di sesso nel caso di individui transgender che vorrebbero ottenere dei genitali femminili si attua attraverso la vaginoplastica. Questo intervento, preceduto dalla rimozione dei genitali maschili, permette la creazione di una neovagina.

Cos'è la vaginoplastica?

Si tratta di un’operazione chirurgica che permette di migliorare l’aspetto e la funzionalità della vagina, in particolare a seguito di traumi, infezioni, operazioni o parto vaginale.

Chi può sottoporsi a vaginoplastica?

Si possono sottoporre a vaginoplastica coloro che presentano alterazioni della funzionalità vaginale, come per esempio donne che hanno partorito o che hanno subito traumi, ma anche individui che ricercano un cambio di sesso, a patto che godano di buona salute e non presentino patologie controindicate.

Quanto costa una vaginoplastica?

In Italia una vaginoplastica può costare da 6.000€ fino a 10.000€. In altri paesi come la Turchia i costi sono più ridotti, con prezzi che vanno da un minimo di 2.000€.

Quali sono i rischi della vaginoplastica?

Alla vaginoplastica sono associati alcuni rischi, nonostante sia considerata in genere un’operazione sicura. Tra questi, i principali sono rischi di emorragia, infezione, incontinenza urinaria, cicatrici e altri danni a vagina o clitoride.

Cosa non fare dopo vaginoplastica?

Dopo l’operazione bisogna astenersi dai rapporti sessuali per almeno 4-6 settimane o di più nel caso l’intervento fosse complesso.

La vaginoplastica è sicura?

La vaginoplastica è considerata un’operazione chirurgica sicura, con rischi che possono essere minimizzati affidandosi a chirurghi esperti.
2023-11-23T13:09:19+00:00