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L’opacizzazione del cristallino dell’occhio può aggravarsi, soprattutto in vecchiaia, portando il bisogno di sottoporsi ad un intervento di cataratta. L’intervento consiste nella rimozione della cataratta e dell’uso di una lente artificiale a sostituzione del cristallino. 

Un intervento molto comune, sicuro e praticato in cliniche in tutto il mondo, l’intervento di cataratta garantisce una vista migliore ai pazienti che ne fanno uso.  

Che cos’è l’intervento di cataratta 

L’intervento di cataratta è un’operazione chirurgica per risolvere il problema della cataratta, una patologia che si manifesta con una graduale opacizzazione del cristallino. Questo processo avviene di solito negli anziani, ma può accadere anche a causa di incidenti, traumi, infezioni o a causa dell’assunzione di certi farmaci. 

Il cristallino è fondamentale per la messa a fuoco dell’occhio, e la cataratta è la causa principale della sua perdita di trasparenza e l’insorgenza di problemi della vista. Infatti, questo processo causa un peggioramento dell’acuità visiva, rendendo tutto ciò che si osserva più sfocato.  

Grazie all’intervento di cataratta, si può rimuovere il cristallino che si è opacizzato nel tempo, inserendo al suo posto una lente intraoculare o cristallino artificiale. Questa lente fungerà da vero e proprio sostituto del cristallino naturale, permettendo di ristorare la vista. 

Sintomi della cataratta 

È importante riconoscere i primi sintomi della cataratta, perché può aiutare ad affrontare questa problematica il prima possibile. La cataratta, infatti, non si presenta all’improvviso, bensì ha un processo graduale e che peggiora nel tempo. Può comparire in una piccola zona del cristallino, per poi espandersi su tutta la superficie dello stesso. Inoltre, la cataratta di per sé non è dolorosa; perciò, i primi sintomi potrebbero essere ignorati per lungo tempo. 

Tra i sintomi più comuni ci sono: 

  • Peggioramento generale della vista, in particolare se sono già presenti difetti come miopia, astigmatismo o ipermetropia 
  • Le immagini appaiono appannate 
  • Gli occhi sono sensibili alla luce e all’abbagliamento, la luce solare risulta fastidiosa 
  • Ridotta visibilità di notte 
  • Ridotto contrasto tra colori, che appaiono più sbiaditi 

donna dopo intervento di cataratta

Come si esegue l’intervento di cataratta 

Sebbene sia un intervento molto comune e considerato sicuro, l’intervento di cataratta è comunque un’operazione chirurgica. È necessario che un medico specializzato in oculistica operi il paziente, che sia presso una clinica privata oppure un ospedale. Di solito si svolge in regime ambulatoriale, sotto anestesia locale; l’intervento dura non più di 20 minuti, ma sono necessarie delle tempistiche aggiuntive sia in fase pre-operatoria che post-operatoria, per assicurarsi che il paziente stia bene. 

Prima di tutto, è necessario verificare lo stato del cristallino e se ci sono altre condizioni o patologie che possano impedire la buona riuscita dell’operazione. Per questo motivo, è fondamentale effettuare una prima visita oculistica. Durante la visita, il medico potrà verificare: 

  • Lo stato della cataratta e la gravità della situazione 
  • Lo stato di salute generale degli occhi (per esempio, se ci sono presenti difetti della vista) 
  • Effettuare esami di controllo (esame del fondo oculare, misurazione della pressione oculare, eccetera) 
  • Lo stato di salute generale del paziente, ed eventualmente l’esecuzione di altri esami generali come esami del sangue 

L’intervento è costituito dalla rimozione del cristallino naturale dell’occhio, sostituendolo con una lente artificiale tramite una delle numerose tecniche disponibili, come la facoemulsificazione o il laser a femtosecondi. 

Dopo la somministrazione dell’anestesia locale dell’anestesia, tramite un collirio apposito, il chirurgo può procedere ad operare gli occhi. L’anestesia permette al medico di operare senza che il paziente senta alcun dolore.  

L’intervento di cataratta può essere svolto tramite due tecniche principali: la facoemulsificazione con inserimento della lente (chiamata anche IOL), oppure con l’utilizzo del laser a femtosecondi. 

La tecnica con facoemulsificazione è quella più tradizionale. Si svolge tramite un’incisione sulla cornea, seguita da una capsulotomia anteriore. Il chirurgo incide per creare un’apertura sulla capsula anteriore del cristallino, per rimuovere quello danneggiato e poi inserire quello artificiale.
Dopodiché, procederà alla frammentazione del cristallino con facoemulsificazione: ciò significa che viene utilizzato uno strumento con sonda chiamato “facoemulsificatore”, che emette degli ultrasuoni. Il chirurgo potrà poi aspirare il cristallino danneggiano, e poi inserire la lente intraoculare.
Questa tecnica richiede un’alta preparazione da parte del chirurgo, perché si svolge perlopiù manualmente. 

La tecnica con laser a femtosecondi o femtolaser è una tecnica molto più avanzata. Il computer aiuta il medico a utilizzare il laser, liberandolo di parte dell’operazione. Da un lato risulta essere molto più precisa e standardizzata, dall’altro non è sempre possibile. Infatti, non è adatta a cataratte di stato più grave, né se la cornea presenta irregolarità oppure opacità, e infine non può essere usata nel caso di pupille che non si dilatano correttamente.  

La scelta della tecnica dipende, dunque, dallo stato dell’occhio del paziente, dalla disponibilità della clinica e dalla bravura del chirurgo. Come abbiamo visto, sarà poi necessario inserire una lente artificiale che vada a sostituire il cristallino offuscato. La scelta della lente dipende dalla situazione del paziente e di ciò che il medico ritiene più utile per correggere i difetti della vista. Tra le più comuni utilizzate ci sono: 

  • Lente intraoculare monofocale: lenti tradizionali che sostituiscono il cristallino, ma non correggono i difetti della vista come miopia, astigmatismo, ipermetropia; 
  • Lente intraoculare torica: una lente all’avanguardia che, oltre a sostituire il cristallino, può correggere i difetti della vista; 
  • Lente intraoculare multifocale: lente utilizzata specificatamente per la presbiopia, che aiuta a liberarsi dell’uso degli occhiali; 
  • Lente intraoculare accomodante: lente molto flessibile che aiuta la messa a fuoco delle immagini su distanze diverse, ideali per la presbiopia. 

Post-operatorio e guarigione 

L’intervento di cataratta non è molto complesso, e la guarigione avviene in poco tempo. Tuttavia, è necessario eseguire tutti i controlli necessari richiesti dal medico per evitare fastidi dopo intervento di cataratta. Se vi state chiedendo quanti giorni di riposo dopo intervento di cataratta sono necessari, è sufficiente riposare pochi giorni per le attività quotidiane, e circa 20 giorni per l’attività fisica. 

Dopo l’operazione sarà necessario utilizzare dei colliri specifici, uno antibiotico e uno antinfiammatorio, seguendo le indicazioni del medico. Questo previene l’insorgere di infiammazioni e infezioni nell’occhio.  

È consigliato poi adottare alcuni buoni comportamenti per garantire una più rapida guarigione, tra cui: 

  • Indossare occhiali da sole protettivi, in particolare durante il giorno 
  • Indossare una protezione di plastica specifica durante il sonno per proteggere gli occhi 
  • Evitare il contatto con agenti irritanti come trucco, saponi, ecc. 

In questo modo si potrà favorire una guarigione veloce e senza problemi. In caso, però, di complicazioni è necessario vedere il medico il prima possibile. 

Rischi e complicazioni dell’intervento 

L’intervento di cataratta è un’operazione molto sicura, praticata da oculisti in Italia e nel mondo. Tuttavia, anch’essa può presentare alcuni rischi e complicazioni.  

Ci sono anche altri rischi più importanti legati all’intervento di cataratta, tra cui: 

  • Infezioni, come endoftalmite 
  • Infiammazioni come l’uveite 
  • Emorragie 
  • Aumento della pressione oculare, solitamente temporaneo 
  • Danni ad altre parti dell’occhio, come il distacco della retina 
  • Spostamento della lente oculare dalla sua sede 
  • Possibile cataratta secondaria, ovvero l’opacizzazione della capsula posteriore del cristallino (risolvibile tramite una capsulotomia in ambulatorio) 

Quanto costa un intervento di cataratta in convenzione o privato 

Il costo di un intervento di cataratta può variare molto, a seconda del luogo in cui viene effettuato e se è in regime convenzionato o privato.  

Nel caso del regime convenzionato in Italia, è necessario pagare un ticket, che può andare da un minimo di circa 45€ fino a un massimo di circa 95€, a seconda della regione di provenienza. Il regime convenzionato, però, rende il paziente soggetto a lunghe liste di attesa.  

Il regime privato permette di scegliere la clinica che si preferisce, anche se i costi possono essere superiori. Inoltre, è possibile scegliere con più libertà la tipologia di lente oculare e la tecnica utilizzata dal medico. In Italia, il regime privato per curare la cataratta ha un costo che va dai 1.500€ a 4.000€. 

In altri paesi dove è possibile operarsi grazie al turismo medico per stranieri, come la Turchia, i costi sono minori. Per esempio, l’intervento di cataratta costa da 800€ fino a 2.000€ circa.  

Come prevenire la cataratta 

Sebbene l’intervento di cataratta sia talvolta inevitabile, si può provare a prevenire l’insorgenza di questa malattia attraverso una serie di buone abitudini. Ciò è particolarmente vero se esiste familiarità con la cataratta, ovvero se ci sono parenti stretti che hanno già avuto problemi simili.  

Per poter prevenire la cataratta, è consigliabile: 

  • Non fumare (o smettere di fumare se si ha già l’abitudine) 
  • Avere una dieta sana, ricca di alimenti contenenti antiossidanti come frutta e verdura di stagione, olio extravergine di oliva, pesce fresco, ecc. 
  • Usare gli occhiali da sole all’esterno 
  • Usare occhiali da sole anti luce blu o protezioni specifiche come filtri quando si guarda il computer, il tablet, lo smartphone, ecc. 

L’invecchiamento e la presenza di altre patologie (come il diabete) possono favorire l’insorgenza della cataratta. Per questo motivo, eseguire esami oculari regolari è fondamentale; questo permette di individuare eventuali problematiche dell’occhio il prima possibile. Una diagnosi precoce permette di attivarsi subito per arginare i danni e proteggere la propria vista. 

 

Domande Frequenti su intervento di cataratta: 

Quanti giorni di riposo dopo l'operazione alla cataratta?

Per guarire totalmente dall’intervento di cataratta è necessario aspettare circa 20 giorni dalla procedura, in particolare per effettuare attività come sport e viaggi in aereo.

Quanto è doloroso l'intervento di cataratta?

Grazie alle nuove tecnologie nel campo oculistico, l’intervento non è doloroso. Durante la procedura si applica un anestetico, e di seguito si può sentire un leggero fastidio, o rossore agli occhi, ma il post-operatorio e la guarigione non risultano dolorosi.

Cosa non si può fare dopo l'intervento di cataratta?

Dopo l’intervento è fondamentale seguire le indicazioni date dal medico. È consigliato evitare di strofinarsi gli occhi, fare sforzi fisici come sport, lavori in casa, sollevare pesi, e usare macchinari pericolosi. Inoltre, bisogna assumere con precisione i farmaci prescritti.

Come si svolge l'operazione di cataratta?

L’operazione dipende dalla tipologia di tecnica usata, se con facoemulsificazione o con femtolaser. In generale viene effettuata un’incisione, rimosso il cristallino che si è danneggiato, per poi inserire il cristallino artificiale.

Come si vede dopo l'intervento alla cataratta?

Subito dopo l’operazione la vista potrebbe essere appannata e le immagini poco chiare; inoltre, l’occhio potrebbe essere più sensibile alla luce. È bene proteggere gli occhi con occhiali da sole ed evitare il contatto con sostanze irritanti.

Come dormire dopo un intervento di cataratta?

È consigliabile dormire a pancia in su o sul lato dell’occhio che non è stato operato per evitare di irritarlo accidentalmente.

Quando si può fare la doccia dopo la cataratta?

È possibile lavarsi anche il giorno stesso dell’intervento, a patto di non lavarsi i capelli o di venire in contatto con sostanze irritanti (come shampoo) negli occhi. La doccia si può fare dopo qualche giorno dall’intervento.
2023-11-23T13:25:02+00:00