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L’allungamento del pene è un desiderio di molti uomini. Dietro questa necessità ci sono in gioco diversi elementi. Da un lato ci sono motivi medici e di salute, dall’altro una forte pressione sociale che coinvolge la psiche dei maschi adulti. Basti pensare alla cosiddetta “sindrome dello spogliatoio”, cioè il confronto che si sviluppa tra uomini fin dall’adolescenza nei circoli sportivi o in altre attività simili; quello che può essere un confronto con amici e compagni può trasformarsi in dismorfofobia peniena, cioè preoccupazione di possedere un difetto fisico dei propri genitali.  

Per questi e altri motivi un paziente può ricercare di migliorare l’aspetto, la lunghezza o anche la circonferenza del proprio pene tramite l’uso di tecniche chirurgiche o non chirurgiche. Anche se spesso questo desiderio nasce da un confronto distorto, talvolta alimentato da aspettative poco realistiche, ci sono alcuni casi in cui l’allungamento del pene può portare veri benefici alla vita del paziente. 

Ad oggi ci sono diverse tecniche disponibili per aumentare la lunghezza del pene, sia chirurgiche che non chirurgiche, di cui la falloplastica è forse la più conosciuta. Per chi vuole modificare l’aspetto dei propri genitali è importante conoscere le varie modalità, la loro efficacia e i rischi associati. 

Perché sottoporsi ad allungamento pene 

Sempre più uomini ricercano online metodi per allungare il pene, ma spesso si rischia di finire vittime di informazioni poco accurate, o di metodi che promettono risultati miracolosi senza essere appoggiati da ricerche mediche e scientifiche.
Inoltre, è altrettanto importante affidarsi all’opinione di un medico professionista per capire se nel proprio caso specifico l’allungamento pene sia necessario o no. 

Nella maggior parte dei casi in cui si effettua un intervento, si tratta di casi di micropene. Il micropene viene considerato tale se non presenta nessuna particolare problematica se non nella sua lunghezza, che deve essere inferiore a 1,9 cm e minore di 7 cm in erezione. Il micropene è di solito una condizione genetica, già presente fin dalla nascita, spesso causata da una carenza di ormoni androgeni durante lo sviluppo del feto.
Difatti, la media statistica di lunghezza di un pene in erezione è tra 12 e 17 cm, mentre un pene viene già considerato “piccolo” se il range è tra i 7 e i 12 cm.
Chi possiede un micropene spesso lamenta diversi problemi, sia di natura psicologica (scarsa autostima, preoccupazione, disagio con gli altri) che sessuali.  

In altri casi, invece, il paziente potrebbe possedere un “pene nascosto”. Questa problematica si presenta di solito in pazienti sovrappeso o obesi, in cui il pene ha dimensioni e lunghezza normali, ma viene “nascosto” dal tessuto adiposo in eccesso, in particolare nella zona sovrapubica. Il risultato è un pene in apparenza più piccolo, anche se non corrisponde alle reali dimensioni.
Anche in caso di pene nascosto il paziente può presentare disagi psicologici, carenza di autostima, nonché problemi di salute come infezioni frequenti.  

Le principali tecniche di allungamento pene 

Che si tratti di micropene o di pene nascosto, esistono diverse tecniche di allungamento pene per correggere questo tipo di difetti.
Le tecniche principali sono: 

  • Falloplastica 
  • Allungamento con acido ialuronico 

Mentre la falloplastica è un vero e proprio intervento chirurgico, l’allungamento con acido ialuronico è una tecnica meno conosciuta e non chirurgica, che può comunque dare buoni risultati. All’interno delle tecniche di chirurgia plastica stessa ci sono diverse modalità che il chirurgo può impiegare per offrire al paziente il risultato che desidera. 

Falloplastica, come funziona 

La tecnica di allungamento pene più conosciuta è la falloplastica, ovvero un intervento di chirurgia plastica che ha lo scopo di allungare le dimensioni del pene. La falloplastica può essere usata in diversi contesti, e non solo per l’allungamento del fallo; infatti, viene usata anche per ispessire, ricostruire o creare un pene ex novo.
Il suo scopo principale è quello di dare al pene un aspetto estetico piacevole, senza compromettere le sue funzionalità.  

In parole semplici, l’intervento di falloplastica consiste nel prelevare un lembo di pelle dal paziente (di solito in una zona poco visibile, come l’avambraccio o la coscia) e trapiantarlo sul pene per allungarlo o ricostruirlo. 

Come abbiamo menzionato prima, per allungare il pene ci possono essere due tecniche principali: 

  • L’allungamento vero e proprio, per chi possiede un micropene 
  • La liposcultura sovrapubica, per chi ha un “pene nascosto” causato da eccessivo tessuto adiposo 

Nel caso dell’allungamento del pene, i risultati sono variabili, ma si possono guadagnare diversi centimetri.
Quando si parla invece di liposcultura sovrapubica, si potranno “guadagnare” circa 2-3 cm di pene visibile.  

La falloplastica è un intervento abbastanza complesso, che necessita di anestesia locale o generale, e di ricovero di almeno 24 ore. L’intervento dura circa 2 ore, a seconda della tecnica utilizzata e dalla complessità.  

Risultati della falloplastica 

La falloplastica per l’allungamento del pene è un intervento che mira a migliorare le dimensioni del membro maschile. Tuttavia, è importante ricordare che i risultati possono variare significativamente da persona a persona e dipendono da diversi fattori, tra cui le caratteristiche anatomiche individuali, le tecniche chirurgiche impiegate e la risposta del paziente al processo di guarigione.  

Alcuni pazienti potranno ottenere sicuramente un aumento delle dimensioni del pene, ma è essenziale avere aspettative realistiche e discutere dei potenziali risultati e rischi con il proprio medico.  

I risultati di una falloplastica sono considerati definitivi dopo circa 2 mesi dall’intervento, periodo in cui è necessario astenersi da qualsiasi attività sessuale. Tuttavia, già dopo le prime settimane è possibile vedere la differenza a livello estetico. 

Tecniche alternative: allungamento pene con acido ialuronico 

Una tecnica meno conosciuta è l’allungamento del pene con acido ialuronico. Si tratta di una scelta privilegiata dai pazienti che vorrebbero modificare l’aspetto del pene ma non sono sicuri di volersi sottoporre a chirurgia plastica.  

Il trattamento con acido ialuronico funziona come altri tipi di filler, e permette di ingrandire il pene, sia nella circonferenza dell’asta o nel glande. Questo darà un effetto ottico di un pene più grande, e può soddisfare coloro che sono alla ricerca di una modifica non invasiva.  

Questo tipo di trattamento può essere effettuato sia dal chirurgo plastico che dall’andrologo, ma si tratta di una soluzione temporanea. Infatti, come tutti i filler, il prodotto si riassorbe lentamente nel corpo. Questo significa che il paziente deve sottoporsi a trattamenti periodici se vuole mantenere i risultati nel tempo. Tuttavia, i risultati sono incoraggianti: si può assistere ad un aumento di circa 15-20% delle dimensioni. 

Un trattamento con acido ialuronico ha una durata variabile tra gli 8 mesi e i 16 mesi. Presenta pochi rischi, ma non sono del tutto assenti. Infatti, potrebbero presentarsi alterazioni nella forma del pene se il filler non viene applicato o assorbito correttamente.  

Tecniche “naturali” ma poco efficaci: il Jelqing 

È importante menzionare che si possono trovare online tantissimi “rimedi” di allungamento pene che non hanno basi scientifiche e che possono, nel migliore dei casi, non dare alcun risultato.  

È il caso del Jelqing, una tecnica di massaggio del pene che promette di aumentarne le dimensioni, sia in lunghezza che in circonferenza. Viene descritta come un’antica tecnica – forse di origini mediorientali – in cui il paziente effettua un massaggio che include pressione e trazione dei tessuti dei genitali.  

I risultati promessi dal Jelqing sono molteplici: da un lato permetterebbe di allungare e ispessire il pene, dall’altro donerebbe erezioni più lunghe. Viene descritto online come un metodo naturale, e dunque molto appetibile dagli uomini che desiderano migliorare l’aspetto dei propri genitali. 

Tuttavia, è importante sottolineare che ad oggi non ci sono studi scientifici che provino l’efficacia della tecnica Jelqing. In luce del fatto che il pene è un organo e non un muscolo, e che non si possa “allenare” tale organo per renderlo più lungo o grande, questa tecnica può sembrare interessante, ma non ha ancora prove a suo favore. 

 

Domande Frequenti sull’allungamento pene: 

È possibile allungare il pene?

Sì, è possibile allungare il pene e la tecnica più efficace ed utilizzata è quella della falloplastica. La falloplastica utilizza un lembo di pelle dal paziente per allungare o ispessire l’asta dei genitali maschili.

Come funziona l'erezione dopo la falloplastica?

L’allungamento del pene si concentra principalmente sull’aspetto del pene non in erezione. Se l’operazione si conclude con successo, l’erezione sarà perfettamente possibile.

Come funziona la falloplastica?

Nella falloplastica viene prelevato un lembo di pelle, inclusi nervi e vasi sanguigni, dal corpo del paziente. Il lembo di pelle viene poi trapiantato nei tessuti del pene per allungarlo, ispessirlo o anche per ricostruirlo ex novo nel caso di operazioni di cambio di sesso.

Allungare il pene è pericoloso?

La falloplastica e altri metodi di allungamento del pene non sono considerati pericolosi, ma sono sicuramente complessi e richiedono cautela. È importante affidarsi ad un medico con comprovata esperienza per minimizzare qualsiasi rischio.

Quali sono le complicanze della falloplastica?

I rischi associati alla falloplastica sono sia quelli comuni a tutte le operazioni di chirurgia plastica (emorragie, infezioni, reazioni allergiche all’anestesia) che quelli specificatamente legati a questo tipo di intervento, come necrosi, perdita di sensibilità e problemi legati all’apparato urinario e/o genitale.

Quanto costa allungare il pene?

Il costo di una falloplastica può variare molto, con una media dei costi che va da 2.000€ fino a oltre 4.000€. I costi dipendono dalla complessità dell’operazione.

 

2023-11-23T13:06:16+00:00